04 aprile 2018

San Francesco d'Assisi, il domatore gentile

Francesco, nelle leggende che lo raffigurano, era in grado di conquistare con la fiducia qualsiasi animale. Era un sussurratore gentile, forse il primo etologo italiano, ovvero conoscitore del linguaggio animale è capace di farsele interprete, traduttore, con gli umani. Si rivolgeva agli animali come "figura paterna" e parlava loro di non violenza e di assistenza ai loro bisogni, ottenendo una fiducia incondizionata. 
Imparare ad essere calamite attraenti per gli altri, comprendendo il linguaggio della fiducia, che è una comunicazione non violenta, esercitandosi con gli animali come i cavalli diventa oggi un messaggio importante  che va oltre all'equitazione perché la fiducia è quello l'elemento sociale necessario per lo sviluppo di pace, di giustizia sociale e di prosperità  più inclusiva.


Fonte: horse-angels

I 7 migliori Medici


I bambini e la natura

Lasciamo che i bambini conoscano la terra!


Tecniche Anti-stress

Tecniche tibetane anti-stress per recuperare energia e calore interiore


Due semplici tecniche che praticano i monaci del Tibet possono aiutarci a superare lo stress e a recuperare energia. Vediamo come eseguirle al meglio.

Si tratta di due esercizi di base che i monaci principianti solitamente eseguono durante le loro pratiche di preparazione spirituale. Si basano su visualizzazioni, respiri e movimenti molto semplici in grado di rilassare il corpo, calmare le emozioni e combattere la tensione psichica. Noi possiamo dunque sperimentarle per eliminare lo stress.


Camminata contro lo stress
I tibetani chiamano "lung-gom" una pratica interessante che include certe posture, respiri energetici e lunghe passeggiate accompagnate da profonda meditazione. I professionisti di questa tecnica sono veri e propri atleti in grado di percorrere velocemente enormi distanze, senza nutrirsi o riposare.

Noi possiamo sfruttare queste conoscenze praticando gli esercizi di respirazione e la camminata per superare stati di esaurimento acuto o cronico.
I momenti migliori per eseguire questa tecnica sono l’alba e il tramonto e andrebbe praticata per circa 40 minuti. Occorre avere a disposizione un’ampia area per camminare, meglio se boscosa o comunque immersa nella natura. Il terreno dovrebbe essere il più possibile pianeggiante.
Prima di iniziare bisogna sdraiarsi a terra a faccia in su ed eseguire tre serie di dieci respiri profondi portando aria nell’addome. Si continua poi con un’altra serie di 3 respiri portando l’aria al petto, ovvero contraendo l’addome. Dopo questa serie di respirazioni si continua inspirando ed espirando normalmente per 5 minuti.
Subito dopo bisogna rimanere per 10 minuti nella posizione del bambino: ovvero seduti sui talloni con la fronte a terra e le braccia distese su entrambi i lati del corpo continuando a respirare. A questo punto ci si alza dolcemente iniziando a passeggiare.

Durante la camminata bisogna concentrarsi su una bella immagine, un colore o il suono del mantra OM evitando di distrarsi o parlare.
Questo esercizio può essere ripetuto una o due volte alla settimana, per tre mesi.

Ravvivare il fuoco interno
Questa tecnica, nota come tummo, genera molto calore interno e si utilizza in Tibet soprattutto per difendersi dalle basse temperature. Consiste nel generare, attraverso la visualizzazione, una sfera luminosa e calda all’interno del corpo per distribuire poi quel calore in altre zone. 
Per praticare il seguente esercizio è necessario essere a digiuno.

Bisogna sedersi comodamente a terra in postura meditativa con le gambe incrociate o in alternativa su una sedia con la pianta dei piedi appoggiata sul pavimento e la schiena dritta. Le mani sono sulle ginocchia con i palmi verso il basso.

Respira per 5 minuti in modo che l'aria penetri liberamente attraverso il naso. Visualizza il corpo e immagina che si tratti di un pallone che si gonfia e si svuota e che alla base della colonna vertebrale vi sia una fiamma a forma di mandorla. Mentre il torace accoglie l’aria che entra ed esce alimenterà il fuoco e l’interno apparirà più luminoso occupando tutto lo spazio all'interno del corpo.

Se l'esercizio viene eseguito correttamente si sperimenta un grande calore interno sprigionato in realtà grazie al potere della psiche. 

Geenme

Campagna: Chi Raccoglie Semina Civiltà

Chi Raccoglie Semina Civiltà

E' partita la campagna  della Circoscrizione 2, per sensibilizzare i padroni di cani sul problema delle deiezioni canine non raccolte.
Tenere puliti marciapiedi, strade e parchi oltre che un obbligo è un dovere civico!


Il Geometra rispode

Aperte le prenotazioni per "Il geometra risponde" presente in Biblioteca civica "Cesare Pavese" 11 #aprile dalle16.20 alle 19.20. Servizio di consulenza gratuita fino ad esaurimento posti.

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Il segreto della felicita'

4 principi buddisti sulla felicità

Che cos’è la felicità? Ci sentiamo veramente felici nella nostra vita quotidiana? Alle volte si ha come l’impressione che per raggiungere a tutti i costi il benessere, non ci soffermiamo su ciò che abbiamo e che potrebbe essere proprio l’essenza della nostra felicità. Ecco 4 principi buddisti che ci possono aiutare a liberarci dal dolore mentale e a vivere in pace.

Siamo abituati a pensare che felicità faccia rima con successo, denaro, beni materiali. Certo, tutte queste cose sono importanti nella nostra vita, inutile negarlo, ma il concetto di felicità non può dipendere solo da loro. Prendiamo ad esempio, la storia di  Siddharta Gautama, il Buddha storico, che pur essendo un principe indù, a soli 21 anni, si sveste dei suoi averi e va alla ricerca della causa della sofferenza umana.

Dopo essersi abbandonato a un rigoroso ascetismo e poi alla meditazione, Buddha porta i suoi insegnamenti in tutto il mondo e alcuni rimandano proprio alla felicità. Ecco quattro principi  che racchiudono il segreto della felicità nella vita di tutti i giorni. Se desideri una vita migliore, il cambiamento potrebbe essere proprio nelle tue mani, a volte è solo una questione di scelte e di coraggio.

felicità

1) Trasformare il negativo in positivo
Secondo la filosofia buddista, in ogni situazione negativa esiste un valore intrinseco che volge al positivo. Pertanto, qualsiasi evento sfavorevole può essere modificato e convertito in una fonte di valori positivi e benefici. Il segreto sta nel modo in cui percepiamo il tutto: un'esperienza negativa e dolorosa è spesso necessaria per motivarci o per spingerci al cambiamento.

Al contrario se ci abbattiamo davanti alle difficoltà o alle circostanze difficili, il veleno che si crea dentro di noi non ha modo di trasformarsi. Allora secondo Buddha, è solo superando le sfide più dolorose che cresciamo come esseri umani. Maggiore è il nostro impegno, maggiore è l'opportunità di crescere in vitalità e saggezza.

2) Tutto può succedere, tutto è transitorio
Un antico detto recitava: 'la vita è bella perché è varia'. Secondo Buddha vale la regola di: 'Non permettere mai alle difficoltà della vita di disturbarti. Dopotutto, nessuno può sfuggire ai problemi'. In sintesi, soffri quando devi soffrire, sii felice, quando è il momento di essere felici.

Questo insegnamento ci esorta a comprendere che la natura delle cose è transitoria: noi cambiamo, il mondo cambia, le persone che ci circondano cambiano. Nella vita c'è sia sofferenza che gioia, l'importante è coltivare un'identità profonda e invincibile, per non lasciarsi influenzare da queste onde che vanno e vengono.

3) Sii responsabile di te stesso
Il buddismo ci insegna che le uniche persone responsabili del nostro destino siamo noi. Il proprio karma può sconfiggere ogni difficoltà: chi sta da solo, sfidando il proprio destino, si sente invincibile, è perché ha scoperto il proprio potenziale per cambiare il corso delle vicende.

Raggiungere uno stato di "pace e sicurezza in questa vita" non presuppone un'esistenza libera da qualsiasi avversità, ma significa essere preparati ad affrontare le sfide. Il Buddismo ci insegna ad essere padroni della nostra mente e a prenderci le nostre responsabilità.

4) Cercare la (vera) felicità
Il buddismo parla di una felicità relativa che è l'estasi che sperimentiamo quando raggiungiamo qualcosa che volevamo. Per esempio, un lavoro, una famiglia, salute, benessere. Questo tipo di felicità non è male in sé, ma è fragile e fugace, perché dipende sempre da qualcosa che cambia: i nostri cari possono morire, possiamo ammalarci o perdere beni materiali.

L'altra felicità di cui parla il buddismo è di tipo assoluto. Pensa a due persone che, all'interno della stessa azienda, fanno lo stesso lavoro e hanno la stessa situazione economica e sociale. Uno si sente felice e l'altro vive disperato. Non è raro trovare questo tipo di disparità che è legata alla vita interiore e non dipende da cause esterne.

La vera felicità presuppone uno stato interiore di pace e gioia spirituale, che nasce da un'identità solida e dignitosa capace di affrontare le peggiori difficoltà della vita.

Fonte: Greenme

Coloranti naturali

Coloranti naturali: come realizzare i vari colori a partire da ingredienti comuni
coloranti naturali

I coloranti naturali sono sostanze che si estraggono da frutta, verdura, spezie, erbe e altre sostanze naturali e si possono poi sfruttare in molti modi. Scopriamo allora come realizzare in casa dei coloranti vegetali a partire da semplici ingredienti.

Se abbiamo bisogno di coloranti vegetali per realizzare lavoretti con i bambini, preparare dell’originale cibo, tingere dei vestiti, dare un bel colore ai nostri saponi o cosmetici fai da te, ecc. possiamo facilmente realizzarli in casa. In questo modo non solo risparmieremo ma eviteremo anche di acquistare coloranti già pronti che spesso contengono additivi chimici o ingredienti di origine animale.  

I colori
A seconda del colore che ci serve dovremmo utilizzare degli ingredienti di base differenti e il metodo di estrazione più adatto. Vediamoli uno ad uno:

VERDE
Per creare il verde possiamo utilizzare:

Spinaci: possono essere prima bolliti e poi frullati oppure si può estrarre il colore prima schiacciandoli in un mortaio e poi facendoli macerare in alcool (da far evaporare tutto alla fine mettendoli sul fuoco).
Prezzemolo: va pestato nel mortaio finché non diventa un composto liscio, in alternativa frullatelo con un goccio d’acqua.
Menta: si può pestare oppure frullare facendola diventare di consistenza omogenea
Tè matcha:  questo è un colorante comodissimo e già pronto, basta acquistare la variante di tè verde giapponese in polvere. 
Alghe: alcune alghe sono particolarmente indicate per diventare coloranti, basta ad esempio bagnare e poi pestare le alghe nori oppure utilizzare direttamente della spirulina in polvere (tenete presente però che questo verde avrà delle sfumature blu).

GIALLO
Nel caso ci servisse un colorante giallo possiamo utilizzare:

Zafferano: la polvere si presta bene già così com’è, se invece si hanno a disposizione i pistilli vanno prima messi in acqua in modo che rilascino tutto il colore.
Ananas: si può schiacciare oppure frullare facendo attenzione che non rimangano pezzetti di fibra interi.
Peperoni: naturalmente vanno scelti nella variante gialla. Si frulla la polpa, si filtra e si cuoce per far rapprendere un po’. 

ARANCIONE
Si può creare un colorante arancione da:

Curcuma: la spezia in polvere si può utilizzare facilmente per donare un bel tono aranciato a ciò che si desidera.
Carote: vanno leggermente cotte in acqua bollente e poi frullate per utilizzarne il succo polposo.
Arance: di questi agrumi si può utilizzare la scorza finemente grattugiata o frullata in poca acqua.

ROSSO
Se vogliamo ottenere del rosso ci serviranno:

Fragole: questi frutti vanno prima cotti per alcuni minuti e poi schiacciati e scolati per ricavare solo il liquido rosso che si è formato.  
Pomodoro: occorre frullarlo facendo poi attenzione a togliere i semini
Ciliegie: togliere il nocciolo e frullarle
Cavolo rosso: pestatelo con un mortaio o frullatelo per ottenere il succo

ROSA
Si può colorare di rosa utilizzando un mix tra:

Cavolo rosso e limone: la reazione tra queste due sostanze che possono essere pestate insieme in un mortaio o frullate daranno vita ad un rosa che tende al fucsia.

VIOLA
Per ottenere il viola possiamo usare:

Barbabietola: questo ortaggio lesso poi schiacciato o frullato è un ottimo colorante che tende al viola o al rosso bordeaux.
More o mix di frutti di bosco: frullate le more oppure il mix di frutti di bosco da calibrare in base al colore che si vuole ottenere aggiungendo più lamponi, mirtilli, fragole o more. Filtrate poi il tutto e cuocete per qualche minuto a fuoco lento. 

BLU
Se occorre del blu abbiamo due possibilità:

Mirtilli: vanno frullati, filtrati e poi messi sul fuoco (basso) in modo che il succo si rapprenda un po’. 
Cavolo rosso e bicarbonato: frullate il cavolo, prendete solo la parte liquida e aggiungete un po’ di bicarbonato fino a che il colore non si trasforma in blu.  

MARRONE
Ingredienti perfetti per realizzare il colorante marrone sono:

Caffè: potete utilizzare la polvere finemente macinata dove più vi occorre.
Cacao: la variante in polvere amara si presta bene all’utilizzo come colorante alimentare.

NERO
Se vi serve un colorante nero scegliete tra:

Carbone vegetale: la polvere di questo integratore naturale è di colore scuro e si utilizza anche per realizzare pane e pizza al carbone vegetale dal classico colore grigio/nero.
Semi di sesamo neri: procuratevi questi piccoli semini di colore scuro, poi macinateli e riduceteli in polvere.

BIANCO
Il bianco è probabilmente il colore più difficile da ottenere. Potete provare comunque utilizzando:

Cocco: occorre la farina di cocco finemente grattugiata
Zucchero: quello raffinato può essere aggiunto a cucchiai fino a che non si ottiene l’effetto bianco desiderato.

coloranti

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L'amicizia

L'importanza dell'amicizia in un nuovo studio

migliori amici tempo
Un vecchio detto stabilisce che i veri amici si contano sulle dita della mano, mentre un nuovo studio rivoluziona il concetto di amicizia, stabilendo che si diventa migliori amici dopo aver trascorso circa 200 ore assieme.

L’amicizia è uno dei sentimenti più belli perché la mancanza di contatto umano nella propria vita, può essere devastante a livello psicologico. Chiaramente ritagliarsi un po’ di spazio per riflettere da soli fa bene, diverso è se passiamo dei periodi in completa solitudine che potrebbero minare la nostra fragilità emotiva.

Oggi anche grazie ai social network è facile ritrovare amici di vecchia data che per un motivo o un altro abbia perso di vista, ma la raccomandazione è (quando possibile) di parlarci, ridere e uscirci insieme nella vita reale, magari davanti ad una tazza di caffè o un buon bicchiere di vino. 

L’amicizia si può trasformare nel corso del tempo, mentre diventiamo adulti, ma i veri amici non cambiano mai e cercano di essere sempre presenti nelle situazioni difficili. Quante volte vi è capitato di non vedervi per tanto tempo e poi al primo incontro la distanza è stata annullata?
il piccolo principe e la volpe

La volpe e il Piccolo Principe

O ancora, chi non ricorda la bellissima storia di amicizia tra la volpe e il Piccolo principe? Riportiamo uno dei passi che ne riassumono il senso:

"Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino...".
"Sono la volpe" disse la volpe.

"Vieni a giocare con me!", le propose il piccolo principe, "sono così triste...".

"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! Scusa" fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
"Che cosa vuol dire 'addomesticare'?".

"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?".
"Cerco gli uomini" disse il piccolo principe.

"Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche le galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?".

"No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare"'".

"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"...".
"Creare dei legami?".

"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te e neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro.

Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".
"Comincio a capire", disse il piccolo principe (...).

Continua a leggere lo studio sull'amicizia.... qui

Fonte: greenme

Solo coccole

Cuccioli come bambini


L'isola Autosufficiente

L’isola che vive con l’energia rinnovabile senza fili di Tesla: a Stresa al via al progetto che la renderà autosufficiente
Può un’isola vivere solo di energia rinnovabile e senza costi? Sulla scia delle Reti di Tesla, l’Isola dei Pescatori del Comune di Stresa (VB) ci sta provando grazie al progetto “Isola delle Reti” che punta a distribuire energia rinnovabile e gratuita su tutto il territorio isolano, con l’obiettivo ultimo di renderlo totalmente autosufficiente.

Le isole, soprattutto quelle minori, in determinate posizioni geografiche e caratterizzate da una morfologia particolare, sono considerate vulnerabili ai cambiamenti climatici, soggette ad eventi naturali potenzialmente catastrofici come inondazioni, erosioni, etc.. D’altro canto, essendo territori per così dire “forzatamente limitati” in quanto circondati dalle acque, possono diventare dei “fari per l’innovazione tecnologica” ovvero offrirsi come luogo di sperimentazione di progetti potenzialmente replicabili altrove. A partire dall’energia.

Così nasce l’Isola delle Reti, che mira a rendere l’Isola dei Pescatori completamente autosufficiente energeticamente attraverso un sistema innovativo di produzione dell'energia, ricavata dal moto ondoso, quindi completamente rinnovabile, e distribuita senza fili. Il progetto è stato presentato il 23 marzo dal team di ReS On Network in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Stresa, che ha reso nota la notizia attraverso un comunicato disponibile sulla sua pagina Facebook.

Ma perché proprio l’Isola dei Pescatori? Secondo gli esperti del team, l’isola sposa a pieno la definizione di Infrastruttura Critica, in quanto, data la sua morfologia, è soggetta alle cosiddette “situazioni di crisi” (disastri naturali, erosioni...), e quindi si configura come ideale alla progettazione di attività legate alla prevenzione di queste situazioni.


L’autosufficienza energetica è proprio una delle misure preventive di cui questi territori hanno bisogno, poiché può minimizzare i problemi dovuti all’isolamento a sua volta causato da un disastro naturale. L’Isola delle Reti vuole proprio sviluppare tale sistema, creando un caso studio/pilota replicabile in futuro ad altre realtà simili.

Fonte: greenme

COME RIANIMARE IL CANE

Il tuo intervento se tempestivo, può salvargli la VITA


Giardino Sensoriale

Giardino delle meraviglie - giardino sensoriale

Descrizione del progetto
L'idea del “Giardino delle meraviglie” per i malati di Alzheimer, seguiti dall'Associazione, ovvero realizzare un giardino terapeutico e sensoriale.
Rendendo l’area sensorialmente attiva mediante: fiori; erbe profumate; suoni che sollecitino i sensi e i ricordi e che diano benessere e rilassamento a chi lo frequenta, completato da aree di sosta in cui i malati e chi lo desidera possano fermarsi nel verde a chiacchierare, ascoltare o vedere colori e forme ed esercitare attività manuali. 
La sfida per questo lavoro è data dalla sperimentalità del progetto, in quanto tale tipologia di giardino, già consolidata in altri paesi, in Italia si sta sviluppando solo da pochi anni. Si è pensato di poter osservare i benefici che un Giardino dei Sensi possa apportare agli ospiti, non limitando, l’eventuale apporto di cambiamenti e migliorie, qualora necessario. 
La proposta innovativa trova i suoi presupposti nel ridurre il costo sociale della demenza, migliorare le cure ed aiutare la permanenza dei malati a domicilio. Spesso le persone affette da Alzheimer hanno bisogno di aiuto ma non lo chiedono, per timore e paura dello stigma che le circonda. Invece le loro parole ci potrebbero suggerire le loro necessità “…un luogo in cui si abbia facile accesso, un luogo dove ci si possa sentire sicuri, dove si possa mantenere le relazioni sociali e il desiderio di poter tornare a “parlare”, “chiacchierare” e “ lavorare”. Sapere di poter contare sull'aiuto e l’attenzione da parte di persone che conoscono la malattia, significa poter garantire a chi convive con la demenza, soprattutto nelle fasi iniziali, di rimanere il più a lungo possibile in un ambiente familiare, incoraggiato a muoversi e ad affrontare il mondo esterno.

Beneficiari del progetto
I beneficiari del progetto sono principalmente i malati di Alzheimer ed i loro famigliari o caregiver. L'utilizzo del giardino sarà esteso: ai pazienti del Dipartimento di Igiene mentale dell'ASL; alle attività delle Associazioni ricreative del quartiere; agli alunni delle scuole vicine ed ai residenti. Abbellendo ed utilizzando un terreno dismesso ed uno spazio finora vuoto, creando così, un ambiente confortevole e di benessere per tutti coloro che lo frequenteranno. I malati seguiti tuttora sono circa 30 con i rispettivi famigliari, spicologi, educatori e volontari.

Attività dell'organizzazione
Attività settimanali di auto aiuto ed incontri di Alzheimer caffè per famigliari e malati condotti da psicologi ed educatrice professionale per evitare l'isolamento nelle fasi della malattia e dare consigli utili e pratici sui problemi quotidiani.

Associazione Alzheimer Ast
Fonte: community-fund

HORSE THERAPY - Angeli di San Francesco Onlus

L'Associazione Angeli di San Francesco Onlus attraverso il Progetto Horse Therapy vuole favorire in un ambiente molto naturale, il rapporto con il cavallo, animale particolarmente idoneo per sviluppare capacità empatiche e relazionali.
Lavorare con il trinomio cavallo-uomo-natura, dove quest’ultima diventa colonna portante dell’insieme.


Associazione Angeli di San Francesco Onlus - Horse Therapy

Normativa possesso equini


Fonte: horse-angels