ASSOCIAZIONE ANGELI SAN FRANCESCO VOLONTARI PER LA SINDONE 2015
Tra metà aprile e i
primi di giugno l'ostensione pubblica. Lettera alla diocesi dell'Arcivescovo
Nella
conferenza stampa di mercoledì 4 dicembre 2013 presso il Seminario
metropolitano mons. Nosiglia ha presentato l'ostensione del 2015. Riportiamo di
seguito il testo del suo intervento. Sul sitowww.sindone.org ulteriori
informazioni e i messaggi delle autorità cittadine: Sindaco, Presidente della
Regione e Presidente della Provincia.
L'annuncio
di mons. Cesare Nosiglia, custode pontificio della Sindone:
«Con
molta speranza, e anche con un poco di trepidazione, ho la gioia di annunciare
che si terrà nella Cattedrale di Torino, nel 2015, un'ostensione straordinaria
della Santa Sindone. Ho, infatti, ricevuto nei giorni scorsi dalla Segreteria
di Stato della Santa Sede la comunicazione dell'assenso, da parte del Santo
Padre, a tale ostensione pubblica nell'ambito delle celebrazioni per il secondo
centenario dalla nascita di San Giovanni Bosco, Padre e Maestro dei giovani, il
cui fecondo carisma è oggi più attuale e vitale che mai, anche nelle opere da
lui avviate e nel servizio che i suoi figli e le sue figlie delle congregazioni
salesiane svolgono a favore della Chiesa universale.
L’ostensione
si terrà dunque nella primavera del 2015, in un periodo di circa 45 giorni,
compreso tra il tempo pasquale (dalla metà di aprile 2015) e la chiusura delle
celebrazioni del bicentenario (il 16 agosto 2015). Confidiamo che in questa
circostanza Papa Francesco possa venire a pregare davanti al sacro Lino e a
onorare San Giovanni Bosco, suggellando così un anno straordinario per le
nostre comunità ecclesiali e civili.
L'apertura
dell'ostensione nel tempo pasquale fa riferimento alla morte e risurrezione del
Signore, e con essa all’inizio della missione della Chiesa. La Sindone,
lenzuolo della morte, diventa per i credenti una testimonianza che richiama,
con grande efficacia evocativa, proprio la vittoria del Signore della vita. Sì,
perché la Sindone ci conduce nel buio del sepolcro di Cristo, ma lascia anche
intravvedere la luce della sua risurrezione, ci mostra le profonde ferite
causate al Signore dalla sua passione e morte in croce, ma annuncia ad un tempo
la vittoria della grazia sul peccato, del perdono sull’odio e la violenza,
della fiducia in Dio sulla disperazione. Il mistero più oscuro della fede che
il sabato Santo ci ricorda, è nello stesso tempo il segno più luminoso di una
speranza che va oltre la morte.
Così ci ha invitato
Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della recente ostensione
televisiva della Sindone: «il Volto della Sindone lascia trasparire un’energia
contenuta, ma potente, come se dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza,
la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto». Se devastante è
il peccato che ci allontana da lui e profonde sono le sofferenze che ci
opprimono o le prove che dobbiamo affrontare, ben più grande e feconda di gioia
e di speranza è la vittoria pasquale che ci viene donata.
La
Sindone in questo tempo di crisi può ridare forza e speranza a tante persone,
famiglie e popoli, a chiunque sa contemplarla e venerarla con fede e con amore
e si impegna a viverla.
Questa
ostensione si presenta davvero come straordinaria, ravvicinata nel tempo
all'ultima del 2010 perché si collega a una circostanza particolare come il
Giubileo salesiano: una ricorrenza che per Torino e il suo territorio
significano moltissimo, poiché sono qui le radici della santità e
dell'esperienza dei figli di Don Bosco; e perché qui i Salesiani e le
Salesiane, in tutte le loro componenti, offrono anche oggi un servizio prezioso
nei settori più vari, dall'educazione allo sport all'animazione delle comunità
parrocchiali, al mondo dei mass media. L'ostensione della Sindone è avvenimento
ed esperienza distinta dalle celebrazioni salesiane, pur collocandosi nel
contesto di quanto si realizzerà nel 2015. Credo, in ogni caso, che potremo
procedere in un clima di reciproca e fraterna collaborazione con la famiglia
salesiana.
Ho
parlato di speranza e di preoccupazione. Speranza perché l'ostensione è sempre
una grande occasione di pellegrinaggio e meditazione che raggiunge il cuore
delle persone e produce frutti spirituali anche inattesi e insperati.
Preoccupazione, trepidazione perché conosco bene, dai miei collaboratori e
dall'aver seguito le ostensioni precedenti, che cosa significa organizzare una
simile mobilitazione, che coinvolge la città e l'intero territorio della
Regione. Anche per questo mi richiamo, fin da ora, alla stretta collaborazione
con le persone, comunità ed Enti che hanno già fattivamente ed efficacemente
collaborato nell'organizzazione delle ostensioni precedenti; e al fattivo
servizio dei mass media, per aiutarci a diffondere tutte le informazioni
necessarie. Già nelle prossime settimane andranno a costituirsi quegli
organismi d'indirizzo e di gestione che hanno lavorato alle ostensioni passate;
e di questi atti, come dell'avanzamento dei lavori, naturalmente diffonderemo
via via notizia.
Credo
che proprio la situazione difficile che stiamo vivendo richieda il
coinvolgimento qualificato di tutti, a Torino e in Piemonte: le parrocchie in
primo luogo e le realtà ecclesiali e ogni singolo fedele, gli Enti territoriali
come le istituzioni dello Stato, le fondazioni bancarie come il mondo
dell'impresa e del lavoro. Chiediamo anche ai fratelli e sorelle di altre
confessioni cristiane di unirsi alla nostra preghiera affinché questo evento
favorisca un comune sentire di quella fede nel Kerygma cristiano della morte e
risurrezione del Signore che tutti professiamo. Ai fedeli delle altre religioni
va il nostro rispettoso invito ad accompagnare con amicizia e benevolenza il
tempo dell’ostensione. Con tutti vogliamo cominciare un dialogo concreto per
scoprire quali risorse possiamo mettere in comune per la riuscita di un evento
che, lo so bene, ha una sua chiara natura ecclesiale ma è diventato anche
importante occasione per promuovere e offrire a tutti i grandi valori di
accoglienza, rispetto, solidarietà e amore che Torino e il suo territorio hanno
posto a fondamento del proprio vissuto religioso e sociale. L’ostensione del
2015 desidero che eccella anche per un’altra scelta da attuare con il massimo
rigore: quella della sobrietà ed essenzialità.
L'ostensione
della Sindone non è la risposta alla crisi economica, sociale etica e culturale
contro cui lottiamo. Ma esprime la volontà che, appunto, dalla crisi intendiamo
uscire mettendo in gioco tutte le nostre risorse e impegnando tutte le nostre
responsabilità. L’ostensione è pertanto un'opportunità che ci viene data per
provare – a noi stessi prima di tutto – che siamo capaci di lavorare insieme,
intorno a un progetto concreto che anche sul piano delle risorse offra un
esempio di quella povertà a cui sempre ci richiama Papa Francesco. I poveri,
gli ammalati, i disabili, le persone in difficoltà, gli anziani e le famiglie,
avranno pertanto il primo posto.
C'è
un'altra parola importante che voglio porre fin da subito, ed è «accoglienza».
Siamo impegnati a far trovare, ai pellegrini e ai visitatori che verranno, una
città che «li aspetta», che ha voglia di incontrarli. Le comunità cristiane
hanno sperimentato varie forme di scambio e conoscenza reciproca durante le ostensioni
mettendo in gioco la grande risorsa del volontariato. In tutte le ostensioni
del dopoguerra, i volontari si sono rivelati la vera ricchezza di questi
pellegrinaggi: le giacchette viola della Sindone ma anche tutti gli
appartenenti alle altre organizzazioni che hanno garantito l'assistenza medica
e sanitaria, l'accompagnamento dei gruppi, gli infiniti sistemi di servizi che
occorre attivare in occasioni come questa. Senza dimenticare i tanti partner
che hanno contribuito con offerte e servizi.
Preghiera
e fede, accoglienza, coinvolgimento, organizzazione sobria ed essenziale delle
risorse mi pare che siano le parole chiave su cui fondarsi per prepararci a
realizzare insieme, ciascuno nel proprio ruolo e con le proprie competenze e
responsabilità, l'ostensione della Sindone».
Nella
sezione "Documenti" del sito il testo della Lettera alla diocesi
dell'Arcivescovo per annunciare l'ostensione della Sindone 2015.
In
allegato la dichiarazione del sindaco Piero Fassino a margine della conferenza
stampa e il contributo di don Stefano Martoglio Ispettore dei salesiani del
Piemonte e Valle d'Aosta sull'urna di don Bosco in Piemonte (gentile
concessione di Primaradio). Su YouTube il servizio del Tg Rai Piemonte.
Si
cercano volontari per l’ostensione della Sindone che si terrà a Torino dal 10
aprile al 15 maggio 2010. L’appello è stato rivolto durante un incontro nel
capoluogo piemontese su “La Sacra Sindone… L’immagine restaurata e la prossima
ostensione”, da mons. Giuseppe Ghiberti, presidente della commissione
organizzatrice dell’evento. Finora sono circa 1.300 le persone che hanno
comunicato la propria disponibilità per far fronte alle varie esigenze, quali
il servizio d’ordine, il protocollo per ricevere le autorità, l’accompagnamento
dei disabili, l’accoglienza nelle chiese del centro storico e la segreteria.
“Abbiamo bisogno – riferisce Ghiberti – di circa tremila volontari. Speriamo di
trovarli entro l’estate. L’organizzazione dell’ostensione è avviata ormai su
tutti i fronti, anche se non sono ancora iniziate le prenotazioni con il call
center per un motivo di costi. Viviamo in un momento di particolare difficoltà
ed è giusto cercare di contenere le spese”.
Chi volesse dare la
propria disponibilità come volontario può contattare oltre che la segreteria della
Sindone anche l'associazione:
ANGELI DI SAN
FRANCESCO:
angelidisanfrancesco@gmail.com
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Associazione di volontariato Angeli
di San Francesco, Angeli di S.
Francesco,
Angeli di San Francesco, Torino, Associazione, volontariato, onlus,
sostegno, fasce deboli, animali, natura, carità, San Francesco