31 marzo 2016

Giornata Mondiale dell'Autismo Andare a cavallo oltre la disabilità

Andare a cavallo oltre la disabilità

Il 2 Aprile si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo. Questa ricorrenza simbolica è stata istituita dall’ONU per promuovere la conoscenza e l’impegno in riferimento alla tematica dell’autismo. Durante questa giornata saranno messi in atto in tutto il mondo eventi ed iniziative mirati a creare informazione e interesse intorno a questo argomento.


L’autismo è un disturbo di natura neuro-psichiatrica che impedisce a chi ne è affetto di interagire in maniera adeguata con l’ambiente che lo circonda. EQUITABILE®, movimento che promuove attività di riabilitazione tramite l’ippoterapia secondo l’esclusivo aspetto educativo, ludico-motorio, relazionale e del pre-sport, intende contribuire in maniera importante alla sensibilizzazione sul tema proponendo un circuito di iniziative equestri da realizzare sul territorio nazionale. La volontà alla base di questa iniziativa è quella di sensibilizzare al tema dell'autismo e delle debolezze in genere e mostrare come l’interazione col cavallo possa aiutare questi soggetti a sviluppare abilità residue e trasversali.

In questa giornata 28 centri equestri sparsi in tutta Italia realizzeranno gratuitamente una serie di eventi di avvicinamento al cavallo e attività ludico-ricreative integrate rivolte a tutti i convenuti, con particolare attenzione verso giovani e adulti caratterizzati da forme di autismo. Saranno così promosse iniziative in maneggio con attività autonome che permetteranno l’incontro tra i regolari fruitori del maneggio ospitante ed il pubblico esterno, normodotati e disabili indistintamente.



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Disabilità neuromotorie e trattamenti con gli animali

Disabilità neuromotorie e trattamenti con gli animali

Cavalli, cani e anche asini: gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) possono rivelarsi come preziosi trattamenti di carattere sanitario, in grado di attivare risposte emotive, percettive e sensoriali nuove, con un’importante valenza terapeutica, riabilitativa, oltre che educativa e ludico-ricreativa. Se n’è parlato durante un recente convegno a Rozzano (Milano), promosso dalla Fondazione Ariel e dedicato a operatori e famiglie di bambini e ragazzi con paralisi cerebrale infantile e disabilità neuromotorie

Il cavallo è l’animale ideale ai fini di un recupero di carattere motorio, in quanto è in grado di riprodurre il passo umano

Considerati ancora per molti una terapia alternativa, gli Interventi Assistiti con gli Animali – d’ora in poi indicati come IAA – possono rivelarsi come preziosi trattamenti di carattere sanitario, in grado di attivare risposte emotive, percettive e sensoriali nuove con una importante valenza terapeutica, riabilitativa, oltre che educativa e ludico-ricreativa.
Se n’è parlato nel febbraio scorso, durante il convegno intitolato Educazione, riabilitazione e cura con l’aiuto degli animali, promosso a Rozzano (Milano) dalla Fondazione milanese Ariel [se ne legga anche la presentazione, sempre nel nostro giornale, N.d.R.], incontro di approfondimento dedicato a operatori e famiglie di bambini e ragazzi con paralisi cerebrale infantile e disabilità neuromotorie, per fornire informazioni sui diversi interventi assistiti, ma anche indicazioni per distinguere un buon progetto da attività di qualità, ma non di carattere terapeutico.
Ad offrire un prezioso inquadramento di questa materia in evoluzione è stato Lino Cavedon, psicologo e psicoterapeuta, esperto IAA, coinvolto nell’intenso lavoro di definizione delle Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), conclusosi con l’approvazione nel 2015 di un Accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome. «Con questo documento – ha spiegato – abbiamo stabilito regole omogenee sul territorio nazionale e definito gli standard di qualità per identificare trattamenti che incidono significativamente nella vita dei pazienti».
In base dunque alle citate Linee Guida Nazionali, rientrano negli IAA: le Terapie Assistite con gli Animali, finalizzate alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale; l’Educazione Assistita con Animali, finalizzata a promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita, relazione e inserimento sociale delle persone in difficoltà; le Attività Assistite con gli Animali, finalizzate al miglioramento della qualità della vita e della corretta interazione uomo-animale.
«Nell’àmbito degli interventi con gli animali – ha sottolineato Cavedon -, alla parola del terapeuta si aggiunge il senso motorio e l’inconscio, la possibilità di avere un risveglio dei contenuti e delle emozioni più profonde. Il contatto con l’animale consente di liberare ciò che viene trattenuto a livello corporeo. Poiché molte esperienze traumatiche vengono trattenute in una forma somatosensoriale, esse non possono che essere comunicate e decodificate attraverso il medesimo canale corporeo. Attraverso il contatto passano sensazioni, emozioni, sentimenti. Il processo è largamente inconscio. Il terapeuta deve prendere queste emozioni e trasformare questi vissuti in pensieri e consapevolezze. Le diversità etologiche e psicologiche dell’animale possono poi favorire una presa in carico diversificata che può rispondere ai diversi bisogni della persona».
La presenza dell’animale, quindi, può favorire nuove dinamiche psicologiche ed educative: esercitare la sensorialità; stimolare l’attenzione e il cognitivo in modo che crescano conoscenze e potenzialità; stabilire legami affettivi; migliorare le abilità motorie; controllare ansia e provare gioia; potenziare la memoria; incoraggiare la socializzazione; acquisire senso di responsabilità e/o migliorare l’autostima.
Un esempio concreto di quanto detto è stato offerto, durante il convegno di Rozzano, daFrancesca Bisacco, presidente dell’Associazione Rubens di Torino e componente della Commissione della Regione Piemonte per le Attività Assistite con gli Animali, che ha illustrato l’esperienza di una bambina in carrozzina con paralisi cerebrale che sta seguendo un percorso di riabilitazione con un cavallo: «Al primo incontro – ha raccontato – Spillo l’ha salutata con baci e lei ha provato ad alzare le braccia per accarezzarlo. Dopo due anni la bimba cammina con tutore, pulisce Spillo, muovendo tutti e due gli arti e monta a cavallo, da sola. Prima non riusciva a fare nulla di tutto questo. Oggi conduce Spillo autonomamente, ha capito la lateralizzazione e ha partecipato al saggio di fine anno davanti alla sua famiglia e ai compagni di classe. Questo ha cambiato il destino psicologico della bimba, oggi consapevole della sua disabilità, così come dei grandissimi passi avanti che ha fatto: per i suoi compagni ora è la bambina che va a cavallo».
 (continua)

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PROGETTO: A.T.A.

PROGETTO: ATA (Assistenza-Teatro-Arte)



Il Progetto A.T.A. (Assistenza, Teatro, Arte), si concretizza sostanzialmente su tre filoni principali: l’assistenza e l’ascolto, i laboratori, le attività mirate.
Partendo da uno sportello di ascolto ed orientamento rivolto alla cittadinanza che si trova in un momento di difficoltà si vuole aiutare ed accompagnare le persone a raggiungere i servizi più idonei alle loro esigenze, facendo da filtro e orientamento verso altri servizi cittadini quali servizi sociali, patronati, centri di salute mentale, centri per le dipendenze, ecc… e verso altre associazioni.





Il Progetto A.T.A. comprende:
uno sportello d'ascoltoun laboratorio di Teatro e uno di Arte terapia.


Uno Sportello Amico:

Un luogo di accoglienza, neutro, ospitante per chiunque sente il bisogno di essere sostenuto in un momento difficile e orientato a servizi specifici, ma anche luogo di attivazione progettuale individuale che elabora un progetto d'azione sulla base dei bisogni e delle risorse disponibili, anche attraverso le attività artistico-culturali e aggregative che l’associazione propone in particolar modo verso le persone con disagio socio-economico o disabilità fisico/motoria e sensoriale ed anziani.




Il laboratorio di Teatro-therapy: 

Il teatro sociale è una tipologia di spettacoli che mette in scena temi di interesse sociale e che si rivolge dunque a gruppi sociali definiti, come le persone in particolari situazioni di disagio. Contrariamente dunque a un modo di fare teatro che crea contenuti fantasiosi o immaginari, il teatro sociale vuole approfondire e dare una sua interpretazione di un determinato tema realmente esistente. Il teatro sociale è dunque un teatro che fa riflettere ed è in grado di toccare particolari corde dell’animo umano. Il suo obiettivo può essere quello di sensibilizzare ed educare il pubblico su tematiche di grande attualità e che coinvolgono la comunità, ma per noi è soprattutto quello di lavorare sul disagio di quelli che saranno gli attori dei nostri laboratori.
Per teatro sociale intendiamo l’esperienza di teatralità come terapia, all'interno di un laboratorio, dove si sperimenta la possibilità di parlare di sè attraverso un'esplorazione della relazione della persona con il proprio io, con gli altri, con lo spazio, con la comunità, attraverso un lavoro di training che nasce dall'interazione degli attori. Un laboratorio di Teatro sociale è un’esperienza significativa di estrema uguaglianza che nasce dalla valorizzazione della ricchezza delle differenze e dal processo di integrazione, serve per superare blocchi emotivi, disagi e favorire la socialità. E' un momento fortemente evolutivo per la persona che decide di aprirsi e donare qualcosa di molto intimo ad altri.
  
Il laboratorio di Art-therapy:

Questo progetto viene proposto come attività che agevola lo stato di benessere psico-fisico dell'essere umano. L’associazione Angeli di San Francesco crede nell'armonia energetica, sviluppabile attraverso l'armonia con il creato, sosteniamo la meditazione, ogni forma di preghiera, e ogni forma d'arte tradizionale, come la pittura, la scultura, la musica ecc... Crediamo che attraverso la pratica di questi elementi si possa raggiungere un migliore stato di benessere psicologico. Confrontandoci con il disagio socio-economico in cui una gran parte degli esseri umani attualmente versa, utilizziamo l'arte come mezzo terapeutico volto all'aumento della stima di Sé, dello sviluppo creativo e del miglioramento dell’umore.  La storia delle arti, fin dall'antichità, si è spesso intrecciata con quella della salute mentale. Gli Egizi ad esempio, incoraggiavano le persone affette da disturbi mentali a “perseguire interessi artistici e frequentare concerti e balletti”. L'arte come terapia viene concepita come mezzo di sostegno dell'Io, ed espressione del Sé, in grado di favorire lo sviluppo di un senso di identità e promuovere una generale maturazione ed integrazione; consiste nella ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artistica dei pensieri, vissuti ed emozioni. Essa utilizza le potenzialità, che possiede ogni persona, di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani.     .
L’Arteterapia utilizza in modo privilegiato modalità espressive non verbali, come la produzione artistica e l'uso libero e spontaneo dei materiali pittorici, con finalità di promuovere il recupero e lo sviluppo del nucleo creativo dell’individuo sul piano psicosociale, cognitivo ed affettivo, e quindi delle sue capacità di comunicazione e relazione È possibile incrementare la consapevolezza di sé, fronteggiare situazioni di difficoltà e stress, esperienze traumatiche, migliorare le abilità cognitive e godere del piacere che la creatività artistica porta con sé. Tutti, a qualsiasi età, possono fare Arteterapia. Per poterla praticare, non sono necessarie precedenti esperienze o competenze di tipo artistico; poiché ogni espressione dell'anima e della propria umanità, fosse anche solo un semplice segno. L'Arteterapia ci avvicina alla nostra umanità e contemporaneamente lascia che percepiamo la nostra forza di esseri spirituali.


Per maggiori informazioni per il progetto A.T.A. chiamare: 377.4580162


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Fattoria Sociale: "Fratello Sole, Sorella Luna"

PROGETTO: "Fratello Sole, Sorella Luna"
(Fattoria Sociale)

L'idea nasce nel 2013 e consiste in una “Fattoria sociale” in cui far coesistere progetti in ambito artistico-culturale, di protezione e convivenza con gli animali e la natura, di attività socio-didattiche e d'integrazione e sostegno sociale.



Il progetto si propone di favorire la comunione tra la natura e le persone in particolar modo quelle che vivono situazioni di disagio, fragilità socio-economica e disabilità. Un fattore essenziale per noi è lavorare sull'armonia, il ritmo e l’equilibrio già presenti in natura, per arrivare al miglioramento dello stato psico-fisico dell’essere umano, favorendone un ri-bilanciamento e un legame armonioso tra le parti.
Una fattoria sociale gestita da volontari in cui far coesistere diversi progetti e collaborazioni, consentirebbe un’azione ad ampio raggio di sostegno alle più diverse fragilità sociali; in quanto si proporrebbe come luogo non solo di salvaguardia degli animali e della natura, ma ponendo al centro l’individuo con i suoi disagi, si impegna con esso nel progettare un percorso all'interno della fattoria.
La fattoria vista quale luogo di vita degli uomini in cui coesisteva una stabile e antica convivenza tra uomo e animale in ogni momento della giornata, la fattoria con i suoi attrezzi e i lavori che i contadini svolgevano al rintocco del sole”.
L’obiettivo è realizzare un luogo che sia casa, ma anche lavoro, là dove in una quotidianità dai sapori antichi si inseriscono attività terapeutiche per lavorare sul Se’ più profondo e soprattutto rendere tali attività accessibili a tutti.

I nostri obiettivi specifici:
- Favorire il rapporto tra uomo e natura anche in cooperazione con diverse associazioni
- Salvaguardia e recupero cavalli salvati da macello o corse clandestine, per rieducarli a progetti di ippoterapia e horse therapy
- Una fattoria sociale che racchiude il trinomio uomo-animali-natura in un contesto che favorisce il ri-equilibrio tra le parti, dove far coesistere attività mirate alla relazione terapeutica come l'horse therapy, attività artistico culturali e attività di prodotti bio a km 0. Il tutto favorendo il re-inserimento sociale dei soggetti più fragili o svantaggiati.

Statuto registrato presso Agenzia dell'Entrate Torino nel 2013.

Siamo attualmente alla ricerca di un luogo concesso in comodato d’uso per la realizzazione del progetto Fattoria.

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29 marzo 2016

Orti urbani a Torino

Agricoltura in città. Cent'anni di orti urbani a Torino

Mostra al Mausoleo della Bela Rosin dal 23 marzo al 15 aprile 2016



Curata dall'Assessorato all'Innovazione e all'Ambiente e dai Servizi Grandi Opere del Verde e Verde Gestione in collaborazione con l'Associazione Culturale Giardino Forbito, la mostra illustra la storia e lo sviluppo dell'agricoltura urbana, e in particolare dell'orticoltura, nella città di Torino dall'inizio del '900 fino ai giorni nostri.


Mausoleo della Bela Rosin
dal 23 marzo al 15 aprile 2016
Indirizzo:Strada Castello di Mirafiori, 148/7, Torino

Orari:
fino al 31 marzo:da venerdì a domenica ore 10.00/12.00 e 14.30/17.00
dal 1 al 15 aprile: da mercoledì a domenica ore 10.00/12.00 e 15.30/19.30

Per approfondire, consulta il sito dedicato:
http://agricolturaincitta.to.it/index.php

IL PRIMO PROGETTO DI HORSE THERAPY NASCE DALL'ASSOCIAZIONE A.S.F.

PROGETTO: HORSE THERAPY
Il Progetto Horse-Therapy, nasce nel 2013 a seguito della fondazione dell'Associazione Angeli di San Francesco, da sempre progetto cardine dell’associazione, racchiude la filosofia della stessa: la comunione tra uomo e natura e la salvaguardia e la tutela degli animali in particolar modo dei cavalli. Viene messo in atto per la prima volta sul territorio Piemontese dalla nostra associazione e parte dal principio di avvalersi di cavalli salvati da destini crudeli per donargli un un'ambiente naturale e protetto per arrivare a sviluppare interazioni terapeutiche con l'uomo. Il nostro Progetto Horse Therapy vuole favorire in un ambiente molto naturale, il rapporto con il cavallo, animale particolarmente idoneo per sviluppare capacità empatiche. L’Horse-Therapy include un nuovo filone nel mondo equestre, quello di lavorare con il trinomio cavallo-uomo-natura, dove quest’ultima diventa colonna portante dell’insieme.
Nella Horse-Therapy così come con la Pet-Therapy in generale, si indica una serie complessa di utilizzi del rapporto uomo-animale. Negli adulti, nei bambini, negli anziani e in alcune categorie di malati e di disabili fisici e psichici il contatto con un animale può aiutare a soddisfare e implementare alcuni bisogni come: (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali…) e recuperare alcune abilità che queste persone possono aver perduto.
L’Horse-Therapy, se pur ne coglie e utilizza molti aspetti non è la classica ippoterapia, difatti si diversifica da essa principalmente perché si basa esclusivamente sulla relazione a terra con il cavallo e raramente si pensa alla monta, questo perché vuole improntarsi su una relazione simbiotica che nasce da azioni accessibili a tutti e estremamente legate al contesto naturale dove viene svolta. L’Horse-Therapy nasce dal vissuto di una persona con disabilità, che ne sperimenta per prima i benefici pur non potendo più montare, si divulga così il concetto che apre le porte a un nuovo approccio con l’animale che supera ogni forma di accessibilità.
Il cavallo è un animale grande e docile, che attrae per la sua imponenza unita ad una particolare socialità; in tutte le culture rappresenta il senso di libertà e di forza. Al cavallo si associa da sempre una certa idea di nobiltà, di capacità nello sprezzare il pericolo e di coraggio unite alle romantiche regole cavalleresche ormai in via di estinzione.
La fisicità e l’indole del cavallo, placido e paziente nell'incontro con la persona, invita dunque ad un particolare investimento di carattere affettivo.
Le attività a terra, sono determinanti per creare quella consapevolezza, conoscenza e fiducia in sè, momento dove vi è possibile sviluppare abilità di tipo esplorativo, sensoriali, coordinative, sequenziali, oltre ad altri aspetti quali la capacità di risoluzione di semplici problemi o pianificarne la loro evoluzione.
Nel lavoro con persone diversamente abili è molto evidente l’aspetto relazionale ed il ritorno del praticante nel verificare di persona il superamento dei propri limiti o il raggiungimento di competenze inattese. E' possibile lavorare sulla gestione delle emozioni e delle regole, del ritmo ma anche dell'autostima.
L’incontro con il cavallo rappresenta per chiunque una grande occasione di confronto e partecipazione attiva, intrisa di forti elementi di polarizzazione affettiva ed empatica. Quando nell'incontro con il nobile animale si approccia un soggetto caratterizzato da deficit cognitivo, fragilità interiore, o disagio, abilità comunicative, empatiche, relazionali, programmatiche, acquisiscono un valore molto più evidente perché, oltre al ben-essere suggerito dall'interazione con l’animale, si aggiungono elementi ed attività che portano a sviluppare una serie di competenze trasversali che, proprio nella persona più fragile, sono alla base delle sue difficoltà.
Da questo punto di vista la relazione e le attività con il cavallo rappresentano una importante opportunità di sviluppo delle abilità residue in un contesto particolarmente efficace e coinvolgente.
Naturalmente il fatto che l’attività si svolga all'aria aperta fornisce anche stimoli dettati dall'ambiente stesso: si abitua l’utenza a non averne paura, a stare a contatto con la natura come risorsa. Le attività mediate dal cavallo possono avere grande influenza sul miglioramento delle abilità trasversali di piccoli ed adulti che versano in situazione di fragilità e DISABILITA'.

Gli incontri sono di 1 max 2 volte a settimana, principalmente nel weekend

Per maggiori informazioni e per partecipare chiama: 377.4580162



  Angeli di San Francesco, Torino, Associazione, volontariato, onlus, sostegno, fasce deboli, animali, natura, carità, san francesco, integrazione tra uomo e natura
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Facilitatrice del rapporto con la natura

What's your tree?



Progetto formativo nato dall'esperienza di Julia Butterfly Hill, l'ecoattivista americana che ha passato due anni su una sequoia millenaria nel nord della California, salvando il bosco dall'abbattimento.
 Percoso di 7 incontri quindicinali da aprile a giugno presso la sala del Centro Anch'io V. Ada Negri 8/A, Torino.
Il titolo, ispirato a questa esperienza, vuole significare:
 che cosa, nella tua vita, ha lo stesso valore che la sequoia Luna ha avuto per Julia? Per mche cosa sei disposto a impegnarti, a metterti in gioco, a diventare cittadino attivo di questo pianeta?

E' stato pensato:
- per combattere la tendenza a sentirci vittime di un mondo ingiusto;
- per aiutarci a scoprire il nostro più vero scopo, quello per cui siamo disposti a metterci in gioco, e
  la fonte interiore del nostro coraggio;
- per accompagnare a riconoscere quali sono i valori e i progetti che ci stanno a cuore
- per riscoprire di essere più creativi e più potenti di quanto pensiamo di essere;
- per trovare il nostro modo di contribuire alla salute della comunità e del pianeta.

Il percorso, sviluppo originariamente da Julia per coloro che si sentono  ispirati dalla sua stopria, si è diffuso nel mondo, dando origine a esperienze di impegno sociale e ecologico.
A cura di Silvia Gualandi, career counselor, ecocounselor, ecoturner (facilitatrice del rapporto con la natura), formatrice in abilità sociali.

Informazioni e contatti: FormEduca tel. 3319149815
formeduca@gmail.com
www.formeduca.org

Fonte: Comune di Torino




23 marzo 2016

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

 22 MARZO GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA: #SALVALAGOCCIA


             waterday 2016

22 marzo: Giornata mondiale dell’acqua. Si celebra infatti proprio oggi l’importanza dell’acqua quale elemento senza il quale nulla potrebbe esistere, seppure ancora troppe siano le persone nel mondo che ne hanno difficile accesso. 

La Giornata mondiale dell’acqua fu istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 con lo scopo di porre l’attenzione sull'importanza dell’acqua e sulla necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti. Secondo i dati dell’Unicef, sono infatti più di 750 milioni le persone nel mondo che non hanno accesso all'acqua potabile mentre noi la sprechiamo anche, e miliardi di persone non hanno ancora accesso ai servizi igienico-sanitari.

L’edizione 2016 della Giornata mondiale dell’acqua è dedicata al ruolo centrale che l'acqua svolge nella creazione di posti di lavoro: ad oggi circa la metà dei lavoratori di tutto il mondo lavora in settori legati all'acqua, ma si può dire che tutti i lavori, indipendentemente dal settore, siano direttamente connessi all'acqua. Ciononostante i diritti fondamentali di questi lavoratori spesso non sono riconosciuti né rispettati. Ma la disponibilità di acqua di qualità e in quantità può cambiare la vita e i mezzi di sussistenza dei lavoratori, e al contempo trasformare le società e le economie.

#Salvalagoccia

Intanto, in occasione di questa giornata, Green Cross Italia, ong ambientalista per lo sviluppo sostenibile, lancia la quarta edizione della campagna #Salvalagoccia. (continua...)
Fonte:GreenMe

16 marzo 2016

Corso di formazione per Guardie Zoofile

Corso di formazione per Guardie Giurate 
addette alla Vigilanza Zoofila
Dal 29 marzo al 5 luglio dalle 20,00 alle 24,00 presso la Sala Polivalente di Via Negarville 30/2°


L.I.D.A Sezione Torino organizza un corso di formazione per Guardie Particolari Giurate addette alla Vigilanza Zoofila ( ai sensi del Testo Unico di Pubblica Sicurezza).
Dopo una preiscrizione da effettuarsi telefonicamente, ci si potrà iscrivere direttamente il giorno 29 marzo durante la presentazione del corso.
Per informazioni e preiscrizioni:Tel. 328.1148570  formazionelidatorino@libero.it

Scopri di più

03 marzo 2016

3 marzo, World Wildlife Day, la Giornata mondiale Onu dedicata alla vita selvatica


WORLD WILDLIFE DAY 2016: OGGI CELEBRIAMO LA VITA DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE SELVATICHE
OGGI, 3 MARZO, È IL WORLD WILDLIFE DAY, LA GIORNATA MONDIALE ONU DEDICATA ALLA VITA SELVATICA. NEL NOSTRO PAESE QUEST'ANNO AL CENTRO DELL'ATTENZIONE È IL LUPO, SEMPRE PIÙ A RISCHIO A CAUSA DEL BRACCONAGGIO E DEGLI ABBATTIMENTI ILLEGALI.

La fauna selvatica in particolare oggi si trova ad affrontare molte sfide. Le più grandi minacce sono la perdita dell'habitat, lo sfruttamento eccessivo dei pascoli, l'agricoltura e lo sviluppo. Il bracconaggio e il traffico di fauna selvatica portati avanti dalla criminalità organizzata transnazionale rappresentano la minaccia più grave per molte specie iconiche. Elefanti, pangolini, rinoceronti, squali, tigri e specie arboree preziose sono quelle più a rischio. (continua...)

Fonte: Greenme